7 marzo 2013
Altro pretesto per l'odio: gli autobus
Un altro pretesto per l'odio, gli autobus !
da Israele, Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 06 marzo 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Un altro pretesto per l'odio, gli autobus !»
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Un altro pretesto per l'odio, gli autobus ! di Deborah Fait
  Deborah Fait Una protesta per gli autobus
Perdonatemi se saro’ troppo violenta ma non posso farne a meno di
fronte all’indecenza dei commenti sugli autobus organizzati dal
ministero dei trasporti israeliano, autobus navetta che devono
trasportare i lavoratori arabi in Israele, raccogliendoli di villaggio
in villaggio.
Ho letto i commenti sui giornali di sinistra israeliani e ho pensato
“ecco , incomincera’ un altro walzer dell’odio in Italia ”. Ho letto la
notizia sui giornali israeliani normali, cioe’ quelli scritti da
giornalisti pensanti non avvelenati dall’ideologia malefica e maligna
della sinistra.
Ho letto il commento di Anna Foa sul bollettino dell’UCEI e ho
incominciato a sentirmi poco bene, ho continuato a leggere: L’unita’, il
Sole 24 ore, il manifesto, l’Ansa (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48315)
e il male e’ aumentato fino a diventare schifo, uno schifo immenso
verso tutti e verso tutto, uno schifo che non ha piu’ limiti come non ha
piu’ limiti l’indecenza di certi scribacchini dell’odio.
Spiego bene il “fattaccio: Israele ha pensato di istituire alcune
linee di trasporto esclusivamente per lavoratori arabi, linee speciali,
del tipo navetta, esistenti in ogni paese del mondo per il trasporto dei
lavoratori , autobus speciali che trasportano la gente in orario di
lavoro alla mattina e, senza intasare le linee passeggeri, li riporta a
casa la sera.
Praticamente un servizio door to door per far sì che i palestinesi
non debbano pagare prezzi esosi ai loro “padroncini” per arrivare alle
fermate degli autobus di linea passeggeri regolari. Prima pagavano 40
shekel a viaggio ai padroncini palestinesi , adesso pagheranno 5 shekel
sugli autobus israeliani al loro esclusivo servizio.
Ditemi, per favore, ditemi dove sta lo scandalo e dove sta l’apartheid?
Nel sud Italia non esistono autobus navetta (piu’ che altro si tratta
di camion sgangherati) che portano gli extracomunitari dai centri alla
periferia per la raccolta dei pomodori?
E’ apartheid?
Negli USA non esistono autobus che trasportano lavoratori messicani in Texas o in California?
E’ apartheid?
In Italia vanno bene i treni infestati da cimici e pidocchi che,
sovraffollati fino all’inverosimile umano, portano la gente nei luoghi
di lavoro periferici dove arrivano spesso in ritardo e sconvolti dalla
mancanza d’aria?
Non e’ apartheid, e’ schifezza, e’ incivilta’.
In tutto il mondo civile i lavoratori possono usufrutire di servizi speciali , istituiti solo per loro.
Se lo fa Israele diventa apartheid.
Se lo fa Israele diventa razzismo.
Se lo fa Israele tutto il mondo si scatena.
Gli arabi dei territori vivono separati dagli ebrei per volonta’
dell’ANP che ha dichiarato piu’ e piu’ volte che nessun ebreo deve
andare ad abitare tra loro. (questa non e’ apartheid, scribacchini dei
miei stivali? Questro non e’ razzismo?)
I nuovi autobus navetta servono per facilitare la vita dei
palestinesi, fanno il giro di tutti i villaggi arabi sparsi in Giudea e
Samaria, raccolgono i lavoratori e li portano a destinazione. La sera
fanno il servizio contrario.
A questo servono, signori scribacchini, e mi pare una decisione
assolutamente positiva, a voi invece la notizia serve come pretesto
per diffamare ancora una volta Israele. Confessate che non vi par vero,
erano almeno un paio di settimane che non avevate argomenti per
sputacchiare odio.
Vada per i media da sempre antisraeliani per i quali e’ normale la
diffamazione ma che un giornale di informazione ebraico arrivi a farlo
e’ davvero una vergogna, una vergogna assoluta e mi aspetto le loro
scuse per la mancanza di professionalita’ e per la disinformazione ai
danni di Israele.
Udg scrive le solite porcherie sull’Unita’:
“Non bastavano le bypass road, i check point all’interno della
Cisgiordania e lungo la Linea Verde e i gate agricoli controllati
dall’esercito israeliano e che separano i villaggi palestinesi dalle
proprie terre al di là del Muro. Non bastava quella «Barriera di
sicurezza» che per i palestinesi della West Bank è il «muro
dell’apartheid». Non bastavano. Perché da ieri Israele ha dato vita agli
autobus per soli palestinesi. Gli autobus «segregazionisti». Una
vicenda che racconta lo spirito di una nazione molto più delle trame
politiche legate alla formazione del nuovo governo. Israele, lo Stato
nato dalle ceneri della follia razzista nazista e vittima dell’odio
degli integralisti islamici di tutto il mondo, sembra fare propri i
principi segregazionisti. Il governo ha creato linee di autobus
riservate solo ai palestinesi in Cisgiordania, di fatto escludendoli
dalle linee «normali», che saranno riservate ai coloni ebrei.”
Rispondo ai primi “non bastavano”.
Le bypass road servono a poter andare in macchina senza beccarsi pietre di mezzo kilo in pieno viso.
I check point servono ( adesso sono quasi scomparsi anche se non del
tutto nelle zone pericolose) per controllare che non entrino in Israele i
terroristi.
La barriera di sicurezza serve a salvare gli israeliani dalla morte,
gli attentati sono calati quasi del 100%. Cosa vuole, signor Udg, agli
israeliani piace vivere. E’ una colpa?
Abbiamo gia’ dato e se ai palestinesi le nostre misure di sicurezza
danno fastidio potevano pensarci prima di dilettarsi col terrorismo e i
kamikaze.
Se danno fastidio a voi non ce ne potrebbe fregar di meno.
Gli autobus segregazionisti esistono solo nella sua testa, signor udg.
Mi piacerebbe vedere Umberto de Giovannageli mettersi un kippa’ in
testa e andare in un villaggio arabo o salire su un autobus insieme a
una cinquantina di arabi .
Mi piacerebbe vedere Anna Foa , vestita da ebrea religiosa, salire su un autobus arabo .
Mi piacerebbe proprio.
Cosi’, en passant, qualche azione di linciaggio di ebrei che per
necessita’ o per sbaglio, sono passati attraverso i cosiddetti territori
palestinesi:
Da dove incomincio?
Forse dai due riservisti israeliani che avendo sbagliato strada,
furono linciati e svuotati di tutti gli organi, cervello compreso, prima
di essere gettati giu’ dai finestroni della stazione di polizia di
Ramallah?
Vogliamo ricordare la mamma e le sue tre bambine ammazzate a
bruciapelo perche’ attraversavano in macchina un territorio palestinese
per tornare a casa? (Non esistevano ancora, purtroppo, le bypass road)
E quel soldato israeliano salito su un autobus arabo e gettato fuori ormai a pezzi?
Vogliamo ricordare Emmanuel, 17 anni, che per tornare a casa prima
che facesse buio, si era addentrato in territorio palestinese? Fermato ,
linciato, ammazzato a sassate in testa.
Vogliamo ricordare i due ragazzi proprietari di un ristorante a Tel
Aviv e recatisi nei territori per comprare piante? Bloccati in una
trattoria dove si erano fermati per mangiare del buon hummus, trascinati
contro un muro e ammazzati a fucilate.
E quel poveretto che da Tel Aviv era andato dal suo meccanico di fiducia a TulKarem? Non e’ piu’ tornato in Israele....vivo.
Ricordo anche la famiglia Fogel , tutti sgozzati, mamma, papa’ e tre
bambini, la piu’ piccola aveva tre mesi. Abitavano vicino a un villaggio
palestinese.
Devo continuare, signori scribacchini?
No, non continuo perche’ voi queste cose le sapete ma vi fa comodo
dimenticarle, la conoscete bene la barbarie palestinese perche’ non
siete stupidi, siete solo avvelenati, talmente avvelenati che riuscite a
trasformare un servizio in favore dei palestinesi in un atto di
apartheid dello “Stato nato dalle ceneri della follia razzista
nazista”....beh, signor Udg, anche questa e’ un’inesattezza perche’ il
moderno stato di Israele era nato molto prima, esattamente nel 1898
durante il primo Congresso sionista a Basilea e sarebbe nato anche senza
Hitler come molti altri stati prima inestistenti in Medio oriente. Con
una peculiarita importante pero’:
Israele e’ sempre esistito nel cuore e nell’anima del Popolo Ebraico..
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
| inviato da DEBORAHFAIT il 7/3/2013 alle 13:11 | |
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5 marzo 2013
Finite le elezioni, il caos in Italia
Finite le elezioni in Italia continua il caos, come
ampiamente previsto
da Israele, Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 28 febbraio 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Finite le elezioni in Italia continua il caos, come
ampiamente previsto»
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Finite le elezioni
in Italia continua il caos, come ampiamente previsto
da Israele,
Deborah Fait
Deborah Fait Beppe Grillo
Chi ha vinto, chi ha perso?
Come sempre tutti tendono a dire di essere quasi vincitori, personalmente io
sono gia’ contenta che i nazicomunisti storici siano rimasti fuori, senza
poltrone e senza potere. Una bella soddisfazione ricordando gli anni in cui
costoro passavano il tempo ad avvelenare il pubblico italiano con il
loro odio per Israele e le loro infami bugie.
Pero’ non e’ il caso di cantar
gloria perche’ il Movimento Cinque Stelle cha ha fatto man bassa di
voti non scherza in quanto a livore contro Israele e gli
ebrei. Alcune dichiarazioni di Grillo mi hanno fatto venire la
pelle d’oca.
Bersani ha appena
dichiarato di voler governare insieme a Grillo che fino a pochi giorni
fa, durante la campagna elettorale, definiva fascista ma che adesso,
pur di non allearsi col PDL , gli va benone.
A me chi riempie le piazze di
folla osannante, si mette a urlare i suoi diktat, le sue minacce e
invita a distruggere tutto fa un po’ paura, mi ricorda altre
piazze e altre folle.
Napolitano, dalla Germania, ha
dichiarato “il popolo sovrano ha deciso”, beh, se avesse deciso
diversamente sarebbe stato meglio ma io ragiono come una normale
cittadina preoccupata del destino democratico dell’Italia che
ancora una volta si dimostra immatura e ingovernabile e dei rapporti tra
Italia e Israele e un Grillo al governo mi preoccupa .
Bene, se Bersani vuole Grillo,
quest’ultimo chi vuole? Da bravo ex-comico propone Dario Fo a
presidente della Repubblica.
Stupendo!
Ve la immaginate la nostra
povera Italia con Fo presidente, Grillo primo ministro e suo suocero ministro
degli esteri?
Tra un gramelot e un
Vaffa l’Italia diventerebbe subito un satellite dell’Iran con
Ahmadinejad grande alleato.
Il nanerottolo
islamico impicca i gay, le donne e i dissidenti ma, ha dichiarato
mister Vaffa in un’intervista, anche gli USA hanno la pena di morte ,
quindi.....perche’ criticare il simpatico tiranno iraniano, cosi’ una
brava persona.
Intanto la borsa crolla, l’euro
crolla, la mia pensione crolla e a me fanno anche pena tutti quei
grillini sbattuti nell’arena della politica di cui sono totalmente digiuni,
bovinamente sorridenti , forse timorosi di dire o fare qualcosa di sgradito
al capo assoluto, provocando un’ espulsione immediata.
Vabbe’, lasciamo stare l’Italia
e i suoi problemi e parliamo d’altro.
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Yasser Arafat
Nel 2000 Arafat e il suo
luogotenente Marwan Barghouti avevano organizzato la seconda
intifada, Arafat facendo saltare il tavolo della pace a Camp
David dove aveva ricevuto da Ehud Barak offerte talmente generose
e incredibili che gli avrebbero permesso di fondare la palestina su gran
parte del territorio israeliano e Barghouti sobillando la gente palestinese
sempre pronta a infiammarsi di odio.
Arraffa rifiuto’ un
accordo che gli avrebbe impedito di continuare a fare la guerra, di
ammazzare israeliani e di piagnucolare in giro per il mondo, arrivo’ a
Gaza e , acclamato dalla folla, urlo’ il suo programma: un milione di bambini
morti per conquistare Gerusalemme!
Cioe’, lui voleva un milione di
morti, bambini soprattutto di cui i palestinesi si fanno scudo da sempre, per
ottenere quello che il giorno prima Barak gli aveva offerto su un piatto
d’argento!
E il mondo lo acclamo’.
E il mondo accuso’
Israele di aver offerto “troppo poco”.
E scoppio’ la seconda intifada
in tutta la sua bestialita’ con migliaia di morti, fino alla benedetta morte
di Arafat.
Cinque anni di terrore, terrore
quotidiano, autobus, teatri, bar, ristoranti, pizzerie venivano fatti
saltare ogni giorno da migliaia di assassini suicidi il cui fine era
ammazzare quanti piu’ ebrei possibile. Se, per caso, uno di questi
assassini non riusciva a far fuori piu’ di una decina di ebrei veniva
subito maledetto dalla sua famiglia assetata di sangue.
Perche’ ho ricordato tutto
questo?
Abu Mazen
Perche’ la storia si sta
ripetendo con Abu Mazen, succeduto a Arafat e, come lui, allergico ad ogni
colloquio di pace.
Dalla fine della seconda
intifada, i palestinesi con Abu Mazen in testa, hanno continuato a
sobillare, a insegnare l’odio dai banchi della scuola materna in
su , a organizzare attentati sporadici, con sgozzamenti di intere famiglie,
tanto per ricordarci che ci sono e che sono sempre pronti e felici di
ammazzarci.
E allora cosa sta succedendo
nei territori occupati dai palestinesi? Succede che alcuni terroristi ospiti
delle galere israeliane hanno incominciato a fare lo sciopero della fame.
Uno di questi , sofferente di
cuore, e’ schiattato...si chiamava Arafat anche lui....nome sfigatissimo che
richiama il Male assoluto.
La morte di questo
giovane Arafat ha dato un’idea stupenda ai palestinesi. “ E’ morto, si
son messi a sbraitare, tra sassasiole e bombe molotv, perche’ torturato dalla
polizia israeliana”.
Naturalmente e’ la solita
menzogna poiche’ il cadavere del giovane terrorista e’ stato sottoposto a
autopsia da una commissione di medici, alla presenza di sanitari
palestinesi. La commissione ha escluso ogni maltrattamento ma Abbas non
demorde e continua a inveire contro Israele cercando di sollevare la
popolazione in una terza intifada.
Da decenni i palestinesi
ricevono soldi e offerte per fondare il loro stato. I soldi se li sono
mangiati, miliardi su miliardi di dollari e euro spesi in ville, piscine,
propaganda e armi. Le offerte le hanno tutte rifiutate perche’ non
comprendevano tutta Israele e l’eliminazione degli ebrei, quindi niente, non gli
interessavano.
Da anni Abu Mazen rifiuta
ogni colloquio con la controparte israeliana, proclama all’ONU lo Stato di
Palestina, fa stampare tutti i documenti ufficiali con tale
dicitura, dopo un paio di settimane ci ripensa e cancella tutto
per ricominciare la questua , dateci soldi perche’ siamo alla bancarotta, e
tutti glieli danno i soldi, persino i paesi arabi da sempre molto tirchi con
i palestinesi . Capite l’assurdita?
Tra tutte le popolazioni del
mondo questi sono i piu’ incapaci, corrotti, violenti eppure continuano a
ricevere soldi e simpatia.
Loro e solo loro. Loro fanno
tanta pena, solo loro e nessun altro.
Gli esempi sono centinaia di
migliaia ma basta uno, l’ultimo in ordine di tempo.
Tutti i paesi arabi del MO sono
in guerra tra loro, rivolte, morti ammazzati, stupri, esecuzioni, migliaia di
bambini ammazzati in Siria, piu’ di 100.000 morti sempre in Siria e chi
riceve il primo premio dalla World Press Photo, come miglior foto
dell’anno? Un fotografo svedese la cui immagine , tarocco o meno,
rappresenta il funerale di due bambini ...indovinate...ma gia’ lo
sapete.....palestinesi!
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48153
Vediamo ogni giorno in TV
immagini di bambini siriani morti per la strada, gettati sui
marciapiedi, funerali di bambini siriani con le madri urlanti la loro
disperazione, ma nessuno ha avuto l’onore di essere fotografato per
vincere un premio, solo i palestinesi e questo fa pensare ma fa pensar male.
Fa pensare che dietro a tutto questo vi sono organizzazioni palestinesi
potenti , ricchissime alle quali non frega niente della popolazione, interessate
solo alla propaganda e a succhiare altri soldi per avere in tasca il mondo
intero e ingannarlo a piacere.
Concludo con un aneddoto, uno
dei tanti , degli innamorati degli arabi.
<image003.jpg>
George Galloway
Il famigerato
deputato inglese, razzista e antisemita, amico fraterno di Saddam
Hussein, George Galloway, durante una conferenza a Oxford, ha chiesto a
un suo interlocutore “scusi, lei e’ israeliano?” Alla risposta affermativa
George il rosso, per non smentirsi, si e’ alzato e , davanti all’israeliano
sconvolto per la sopresa, se ne e’ andato urlando “Io non parlo con gli
israeliani”.
Lo studente israeliano ha
dichiarato ““sono sconvolto dall’atteggiamento del deputato che se n’è andato
solo per via della mia nazionalità. Questo è un gesto razzista ed
inaccettabile, specie se viene da un parlamentare”.
Il guaio e’ che gli
israeliani si “sconvolgono” di fronte all’odio di cui sono oggetti come se
fosse una novita’ , e’ un guaio grosso perche’ inficia la capacita’ di
difendersi attraverso un’informazione battente e precisa permettendo cosi’ ai
nostri odiatori, di accusarci tranquillamente di ogni malefatta,
per diffamarci, per boicottarci, sicuri di poter far penetrare tutte le loro
menzogne nel cervello della gente prima che Israele si decida a smentire!
L’Europa e’ sempre antisemita e
fortemente antisraeliana ( leggete questo articolo sul motivo dell’amore di
Lady Ashton per gli arabi :http://www.rightsreporter.org/israele-ecco-il-perche-della-linea-anti-israeliana-di-catherine-ashton-ce-conflitto-di-interessi/ ) lo e’ sia per ideologia
che per interessi enormi nel mondo arabo..
Temo che l’Italia, dopo
anni di amicizia e collaborazione con Israele, cambiera’ registro non appena
il futuro nuovo governo di sinistra alleato con Grillo si insediera’.
Israele deve imparare a
difendersi dalle accuse e dalle diffamazioni, deve farlo se non vuole
soccombere dentro una marea di menzogne e di propaganda
antisemita/antisionista.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
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| inviato da DEBORAHFAIT il 5/3/2013 alle 8:10 | |
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17 febbraio 2013
Fantascienza? Mica tanto.
Fantascienza ? Mica tanto
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Testata: Informazione Corretta
Data: 17 febbraio 2013
Pagina: 1
Autore: Ugo Volli
Titolo: «Fantascienza ? Mica tanto»
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Fantascienza ? Mica tanto Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
ho fatto un sogno. Un sogno bellissimo, anche se a tratti non
chiarissimo. Bellissimo. Ho sognato la pace, shalom, salaam, insomma
avete capito, la pace in Medio Oriente. Ve lo racconto, per come me lo
ricordo. In Israele finalmente arrivava un governo buono. Lo presiedeva
qualche reduce dei governi degli anni Novanta, un socialista vero, uno
di Meretz. Ne facevano parte, laburisti, tutta la sinistra, per la prima
volta i partiti arabi. La prima decisione era di congelare le costruzioni nelle “colonie” e di sgomberare tutti gli “avamposti”.
Ne venivano fuori scontri molto duri, con parecchi morti fra gli
ebrei che vi abitano. Ma non importa, il mondo giubilava, Obama era
molto contento, le trattative sarebbero subito iniziate. Peccato che
l'Anp chiedesse anche la liberazione di tutti i “detenuti politici”
nelle carceri israeliane. Nonostante il lutto dei parenti delle vittime,
il governo decideva che vabbè, sì, li liberava tutti. Entusiasmo a
Ramallah, lanci di missili da Gaza, rapimenti di soldati israeliani al
Nord da parte di Hezbollah. Il governo decideva di non rispondere, per
non rovinare il processo di pace. Che era ancora bloccato, perché i
palestinesi volevano la consegna dei generali e dei ministri della
difesa del passato per processarli per crimini di guerra. Il governo
rifiutava, ma alla fine ci si accordava per spedirli al tribunale
internazionale dell'Aia. Avrebbero deciso loro, beninteso secondo il
meglio e la giustizia. Si preparava una corte internazionale presieduta
dal giudice Goldstone e composta dall'ex consulente dell'Onu Falk da
giudici iraniani, venezuelani, libanesi. C'era anche un italiano, che
aveva fatto il sindaco di Napoli, tal De Magistris, senza dubbio molto
neutrale, tant'è vero che aveva ospitato a suo tempo con tutti gli onori
la flottiglia per Gaza.
Finalmente iniziavano le trattative. L'anp chiedeva il rientro dei
rifugiati e la sovranità integrale di tutti i territori oltre la linea
verde, inclusa Gerusalemme vecchia e tutte le “colonie”. Da cui i
“coloni” avrebbero avuto un mese di tempo per uscire. Come il grande
presidente Abu Mazen aveva spesso dichiarato, la Palestina doveva essere
Judenrein.
Obama premeva perché si facesse quel che era giusto e non si tornasse
ai vecchi tempi di Netanyahu. Il governo buono decideva di dare
immediatamente ai palestinesi tutta la Giudea e la Samaria con
esclusione dei grandi blocchi di insediamenti, su cui si sarebbe
discusso in seguito. L'autorità palestinese incominciava a sgomberare
con la forza i piccoli insediamenti, inclusi quelli sul Giordano.
L'esercito israeliano si era ritirato e assisteva senza intervenire ai
combattimenti fra i “coloni” e la polizia palestinese, nel frattempo
armata con mezzi pesanti dalla Russia e dalla Cina. Ci furono parecchie
migliaia di morti, ma alla fine i buoni palestinesi riuscivano a
ripulire dagli ebrei il loro territori. L'Europa acclamava ammirata a
questa realizzazione, che neanche
Hitler era riuscito a completare. La Chiesa pregava per la pace. L'Iran
minacciava di usare la sua bomba atomica in caso di reazione israeliana,
ma purtroppo o per fortuna era troppo impegnato a difendersi da una
guerriglia sunnita per occupare una parte attiva
Nel frattempo si verificavano altri eventi. L'Onu imponeva a Israele di consegnare tutte le armi nucleari,
pena un embargo totale. La Turchia di conseguenza imponeva il blocco
navale a Israele. Obama dichiarava che avrebbe certamente sempre difeso
Israele, ma per il momento era troppo occupato a risolvere i suoi
problemi interni e faceva sapere che se ne sarebbe occupato appena
possibile, fra un anno o due. Le trattative coi palestinesi erano
arenate sulla richiesta del rientro di tutti i rifugiati nel territorio
israeliano. I costi dei biglietti aerei per uscire da Israele erano
saliti alle stelle, anche perché in appoggio all'esercito palestinese
(ex polizia) erano arrivati i guerriglieri islamici reduci dalla Siria,
che dalle alture della Samaria bombardavano regolarmente l'areoporto e
anche Tel Aviv, dove avevano abbattuto anche un paio di grattacieli,
“come vendetta per la diffamazione delle Twin Towers”. Del resto sulla
città arrivavano anche i razzi da Gaza. Al Nord, l'esercito della Nuova
Siria libera aveva riconquistato senza colpo ferire il Golan e
bombardava Tiberiade e la Galilea. Obama faceva appello al senso di
moderazione del governo israeliano, che era ben deciso a non passare
dalla parte del torto usando forze sproporzionate. In Europa i sindacati
e i partiti della sinistra tenevano grandi manifestazioni per la pace;
ma la testa era delle organizzazioni islamiche, che inneggiavano alla
vittoria dell'Islam. I più pacifisti fra gli europei riprendevano uno
slogan lanciato qualche anno prima da alcuni deputati socialisti
olandesi (o belgi, nel sogno non ricordavo): Hamas, Hamas, ebrei al gas.
In effetti Hamas prendeva il potere anche a Ramallah e si metteva
decisamente alla testa della rivoluzione islamica che doveva liberare
definitivamente la Palestina e la lotta si estendeva anche a Sud, con un
esercito egiziano che entrava nel Negev.
Fin qui la parte pacifica del sogno. Poi sono arrivate delle
storie più complicate, che non ricordo bene. Credo che ci sia stata una
riscossa dei cattivi alla Knesset, dopo che un bombardamento sbagliato
(o no?) aveva fatto fuori quell'Allende israeliano, il presidente del
consiglio di sinistra che aveva provocato tutta questa meravigliosa
storia di pace. Insomma, gli israeliani hanno incominciato, pensate un
po', a volersi difendere, e a quel punto la pace è finita e purtroppo il
mio sogno anche. Non so come questa storia sia finita, perché i sogni
non sognati nessuno li conosce. Non posso trarne una morale. Voglio solo
dire: che bel sogno è la pace, com'è semplice e facile sognarla: una
colomba, una bandiera arcobaleno e via: tutti vivremo più felici e più
buoni. Anzi più felici perché più buoni.

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
| inviato da DEBORAHFAIT il 17/2/2013 alle 18:17 | |
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17 febbraio 2013
Israele al festival di Sanremo
v Israele al Festival di Sanremo
Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 17 febbraio 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Israele al Festival di Sanremo»
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Israele al festival di Sanremo Commento di Deborah Fait

Fabio Fazio tra Bar Rafaeli e Assaf Avidan
Cosa c’enta il Festival di Sanremo con Israele? Ve lo state
chiedendo, vero? C’entra, c’entra, eccome, tutto c’entra con Israele per
gli antisionisti/antisemiti. Sono la’ come le jene, pronti a sbranare
virtualmente chiunque non vomiti odio contro il Paese degli ebrei. E’
successo che gli organizzatori del Festival hanno fatto, secondo costoro
, una enorme mascalzonata, hanno invitato , addirittura nella stessa
serata, neanche diluiti nella settimana, nella stessa identica serata,
(capite che ardire!) ben due israeliani e un ebreo italiano , anzi di
piu’.... un ebreo osservante. Il massimo dell’orrore. Mi riferisco a
Raiz, il cantante del gruppo Almamegretta, che ha cantato colla kipa’ in
testa e che ieri, venerdi’, si e’ fatto sostituire per poter rispettare
lo shabat. Il tutto si e’ svolto con estrema calma e serenita’, senza
procurare problemi a nessuno, con civile discrezione.
Ma, ebreo
osservante a parte, quale e’ stato il grande, tremendo peccato di Fabio
Fazio? Ha pensato, subdolamente, di far apparire Israele un paese
normale, come gli altri, con le sue modelle, meravigliose, i suoi
cantanti, bravissimi, senza che nessuno accennasse a guerra o soldati o
alle cattiverie di Israele contro i poveri innocenti pacifici
palestinesi; senza che nessuno puntasse il dito contro il solito Paese
reo di ogni porcheria che accade nel mondo, eventi naturali compresi:
terremoti, tsunami e, naturalmente, di tutte le guerre passate presenti e
future in ogni paese del mondo.
Gli organizzatori, dunque, hanno avuto la sfacciataggine di invitare a
Sanremo Bar Rephaeli, modella israeliana, bellissima e spiritosa che si
e’ divertita a fare brevemente da spalla a Fabio Fazio e a Luciana
Littizzetto e che, alla fine, ha presentato, orrore, l’israeliano numero
DUE della serata: Assaf Avidan, cantante rock che in Israele va per la
maggiore, bravissimo, strepitoso, con una voce speciale e una presenza
sul palcoscenico estremamente emozionante, da pelle d’oca. Assaf ha
fatto crollare il teatro, gli hanno chiesto, ennesimo orrore, il bis e
alla fine se ne e’ andato col pubblico in piedi che lo osannava in una
meravigliosa, per noi israeliani, standing ovation! Grande felicita’ e
grande orgoglio per noi abituati a ricevere calci negli stinchi !
Naturalmente la presenza sul palco piu’ famoso d’Italia di due
israeliani di quel calibro ha scandalizzato il solito comunista, forse
anche qualche altro politicamente corretto, ma e’ di Maurizio Musolino
del pdci questa dichiarazione in odore di assoluta idiozia: http://www.ilmondo.it/politica/2013-02-14/sanremo-pdci-vetrina-israele-invochiamo-par-condicio_199011.shtml "Ancora
una volta il carrozzone del Festival di Sanremo diventa vetrina
privilegiata per Israele. Ieri sera infatti Fabio Fazio ha pensato bene
di far fare alla modella israeliana Bar Rafaeli il contro altare alla
simpatica e brava Littizzetto. La splendida Bar non è certo una ultrà
pro Israele, aveva fatto discutere un suo twitter non sufficientemente
schierato con l'attacco Gaza dei mesi scorsi e prima ancora delle sue
dichiarazioni sull'Idf (esercito di Israele), quindi una presenza che
serve ad avvalorare una presunta pluralità e l'idea di un Paese
democratico dove tutto e tutti sono ammessi."
Ancora una volta? Quando mai il Festival e’ stato vetrina
privilegiata di Israele? E quando invitano gli americani sarebbe vetrina
privilegiata per l’America? E i francesi? E i tedeschi? Tutte vetrine
privilegiate o fa rabbia solo quando , per una volta, lo e’ per Israele?
Ma veniamo a Bar Rephaeli le cui opinioni politiche valgono quanto
quelle di un qualsiasi cittadino del mondo , la politica non e’ il suo
mestiere, e’ una ragazza bellissima che lavora in America, che torna in
Israele per le feste ebraiche e per visitare la sua famiglia e le sue
parole vanno prese nel giusto contesto e non strumentalizzate in chiave
antisraeliana dai soliti media avvoltoi e dal comunista di turno. Bar,
come ogni israeliano, puo’ essere d’accordo o meno col suo governo. Ogni
cittadino del mondo, fino a prova contraria e a meno che non viva in
una dittatura islamica, fascista o comunista, ha il diritto di
esprimersi pro o contro il proprio governo, in lberta’assoluta. Usare
opinioni personali, vere o presunte, per far apparire Bar Rephaeli una
non- ultra’ pro Israele e’ una vigliaccata. Uno non puo’ amare il
proprio paese al di la’ della politica del proprio governo? E poi cosa
vuol dire Ultra’? Gli israeliani sono tifosi spacca stadi? Bene, sono
un’ultra’ anch’io, ne vado fiera e non frequento gli stadi. Ma Musolino,
non contento, vigliaccamente fa di piu’, insinua il dubbio che la
Rephaeli e le sue opinioni siano usate per avvalorare una presunta
pluralità e l'idea di un Paese democratico dove tutto e tutti sono
ammessi. E invece, Musolino? Israele e’ esattamente quello che lei vuole
negare, Israele e’ un Paese pluralista, democratico dove tutto e tutti
possono entrare a meno che non siano terroristi o amici dichiarati dei
terroristi. Il guaio e’ che questa gente odia le democrazie e apprezza e
difende le dittature arabe dove si sbattono in galera i giornalisti,
dove si si impiccano gli omosessuali e si linciano le donne. Dove nessun
ebreo puo’ entrare pena la morte, dove si insegna nelle scuole che gli
ebrei sono discendenti di scimmie e maiali, che Israele va distrutto ,
dove si esaltano gli assassini kamikaze, dove si sgozzano bambini di
pochi mesi e intere famiglie. Il signor comunista Musolino insinua,
vuole consolarsi per lo smacco ricevuto dal “Festival vetrina
privilegiata di Israele”, facendo passare la Rephaeli per una che non
ama poi tanto Israele, cerca di sminuire la presenza di tutti questi
israeliani, troppi, a Sanremo.... si, vabbe’, ci sono, ma mica sono
tutti e due pro Israele, anzi!!! Ci sono anche le “brave persone”, che
diamine, e Assaf Avidan non ne fa parte, anzi e’ un quasi ultra’ come la
maggioranza degli israeliani .
Ecco il giudizio di Musolino sul cantante: "Ma non paghi di
ciò – aggiunge Musolino - a metà serata sale sul palco dell'Ariston Asaf
Avidal, cantante sempre israeliano, figlio di diplomatici, questa volta
più in linea con il sentire di gran parte dei suoi concittadini. Una
canzone, piccolo bis e via il gioco è fatto, tanto più che sembra che
nelle prossime serate si esibirà anche l'ottimo direttore d'orchestra
Daniel Barenboim".
“Non paghi di cio’ ” scrive il signor Musolino, cioe’ non bastava un’
israeliana, seppure non- ultra’, gli organizzatori del Festival hanno
esagerato, sono andati scandalosamente oltre, hanno invitato un secondo
rappresentante di quel paesaccio schifoso! “e via il gioco e’ fatto”
quale gioco? Cosa e’ successo che non me ne sono accorta? Quale subdola
porcata hanno commesso gli organizzatori di Sanremo invitando tutti
questi israeliani? Quali erano le loro intenzioni malefiche? Ce lo
dovrebbe spiegare, Musolino, di che gioco si tratta . Assaf Avidan non
ha la sua approvazione dunque perche’ oltre ad avere il marchio
infamante dell’israeliano e’ anche ultra’ pro Israele come “gran parte “
dei suoi concittadini, forse sarebbe piu’ esatto dire “connazionali” ,
cosa ne dice Musolino, Israele e’ una nazione non una citta’. Lo sapeva?
Non pago, non sapendo come esprimere la sua paranoica ostilita’, fa
notare che, si, gli hanno chiesto il bis a Avidan (unico tra gli
ospiti, aggiungo io) ma era “piccolo”, per fortuna! Ridete? Io ho riso
come una matta quando ho letto quel “piccolo bis” perche’ l’odio ha
tante forme e questa e’ cosi’ stupida ma cosi’ stupida che non si puo’
fare altro che seppellirla con una risata. Mi spiace dare una
delusione a Musolino ma l’ottimo Barenboim non verra’, forse anche lui,
da odiatore che si rispetti, disgustato dalla presenza israeliana al
Festival.
Andiamo avanti: "Negli occhi e nella mente dei dieci milioni
di italiani che seguiranno il Festival resterà così l'idea - sottolinea
Musolino - di Israele come stato 'normale'.
Vi rendete conto? Capite quale enorme scivolata democratica hanno
fatto Fazio e gli altri organizzatori? Hanno fatto credere agli
italiani, milioni di italiani, molto piu’ di 10, quasi 14 per la
disperazione del signor Musolino, che Israele sia addirittura uno stato
normale . Quale bestemmia! “Quel piccolo paese di merda”, quel paese che
nel partito di Musolino viene descritto come razzista e nazista e
assassino, fatto passare, scandalosamente, per normale!
Il prosieguo dell’articolo e’ il solito, tragicamente banale nel suo
odio e nelle sue menzogne, la solita patetica paranoica tiritera,
mentire perche’ prima o poi si e’ creduti , diffondere odio perche’ e’
questo che rende credibili le menzogne:
“ L'occupazione delle
terre palestinesi e arabe, le politiche razziali contro i cittadini
israeliani non ebrei, l'apartheid verso i palestinesi, il muro divisorio
ripetutamente condannato dall'Alta corte dell'Aja, le decine di
risoluzioni delle Nazioni Unite disattese, le angherie quotidiane su
donne, bambini e uomini palestinesi, le migliaia di prigionieri
politici, scivolano così via come acqua". "Verrebbe proprio voglia -
conclude - di invocare una par condicio anche su questi temi, ma siccome
non nutriamo nessuna fiducia sull'equilibrio e la pluralità di questa
televisione rilanciamo la campagna Bds (boicottaggio sanzioni e
disinvestimenti) che giorno dopo giorno si sta espandendo in tutto il
mondo al fine di indurre lo stato di Israele ad accettare e rispettare
la legalità internazionale".
Qui il signor comunista Musolino raggiunge l’apice. Vuole la par
condicio ma non ho capito bene per cosa. Vuole forse quattro palestinesi
sul palco di Sanremo? Vuole che questa sera, durante il gran finale del
festival, qualcuno salga sul palco a dire che Israele non e’ quella di
Bar o di Assaf e di altri 6 milioni di israeliani come loro ma e’ quella
schifezza fascista che lui e i suoi kompagni odiano tanto? Non mi
risulta che i due ospiti israelian i abbiano detto una sola parola su
Israele quindi che cavolo di par condicio vuole questo signore? Musolino
infine vuole ri-lanciare la campagna BDS. Rilanciare cosa? E’ gia’
lanciata, alla grande, e lo dice anche lui, in tutto il mondo, quella
parte di mondo che vive di odio antisemita, che trema di odio, che
vomita odio, quel mondo malato e paranoico che vorrebbe la fine di
Israele e, al posto suo, una Palestina arabo/islamica. Il BDS, ormai lo
sanno tutti grazie alla propaganda nazicomunista, e’ quella campagna
internazionale, vergognosa, di boicottaggio totale contro Israele che ha
l’ardire di difendersi dagli attacchi degli arabi palestinesi. Avete
sentito forse parlare di boicottaggio contro altri paesi dove la guerra
ammazza centinia di migliaia di cittadini inermi? La Siria per esempio?
Esiste un BDS contro la Siria? Quasi centomila morti ammazzati in due
anni, migliaia di bambini innocenti che pero’ non son degni
dell’attenzione dei comunisti, fascisti e neonazisti perche’ non sono
ammazzati da Israele percio’ chi se ne frega!. Esiste un BDS contro
altri paesi arabi dove le guerre fratricide sono quotidiane ? Ditemi,
amici, cosa farebbe quella parte di mondo paranoico se non potesse
odiare Israele? Contro chi potrebbe sfogarsi? Israele, l’ebreo tra gli
stati, e’ qui che aspetta consapevole che mai nulla cambiera’ nel mondo.
Consapevole, forte e coraggioso , capace di stare sempre a testa alta
di fronte all’odio di quel mondo malato che sputa veleno. E adesso,
amici, rallegratevi ascoltando Assaf Avidan a Sanremo.
http://www.soundsblog.it/post/104725/sanremo-2013-asaf-avidan-ospite-della-seconda-puntata-video

Deborah Fait
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
| inviato da DEBORAHFAIT il 17/2/2013 alle 18:14 | |
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14 febbraio 2013
Ilan Galimi, Sette anni fa
v

È scesa da poco la notte, sono ancora da mio genero e mia figlia, devono
essere le diciannove. Shabbat finisce. Ève, Déborah e David sono
insieme in salotto, mentre io sono con Noa nella sua stanza. Le racconto
un’ultima storia prima di andare a casa. I suoi grandi occhi mi
divorano, attenti a non perdere una sola delle parole che le sussurro
quando, all’improvviso, urla atroci invadono l’intero appartamento. Sono
le mie figlie, mandano grida come non ne ho mai sentite prima, grida di
spavento, grida violente come se si stesse strappando loro il cuore. Il
mio si ferma. Noa, spaventata, scoppia a sua volta in singhiozzi, e io
la stringo istintivamente fra le braccia come per proteggerla da un
incubo… ma niente riesce a calmarle, né la mia nipotina, né le mie
figlie. Allora lascio la bambina e mi precipito nel salotto. Déborah ed
Ève stanno ancora gridando, entrambe per terra davanti a David, che se
ne sta lì con le braccia ciondoloni, senza dire una parola per fermarle.
Mi metto a gridare anch’io senza sapere perché, c’è un tale terrore nei
loro occhi… E in questo panico, realizzo che mio figlio non c’è. Mi
rendo conto che è l’unico a non essere lì, il peggio s’impone. Penso che Ilan è morto: ha avuto un incidente d’auto ed è morto sul colpo. Che altro?
David viene verso di me, mi prende le mani nelle sue. Le urla finalmente cessano.
- Ilan è stato rapito. (24 giorni, La verità sulla morte di Ilan Halimi, pp. 29-30)

Inizia così, in un fredda sera di
gennaio, il martirio di Ilan Halimi e l’incubo dei suoi familiari. Che
si protrarrà per ventiquattro interminabili giorni. Ventiquattro giorni
in cui gli inquirenti metteranno in campo tutte le loro risorse per impedire la soluzione della tragedia, per evitare di mettere le mani sui criminali, per rifiutare
di chiamare crimine antisemita di matrice islamica un crimine
inequivocabilmente antisemita di matrice islamica. E alla fine, tanto
zelante impegno arriverà a dare i suoi frutti.
È un lunedì mattina grigio e piovoso, uno
di quei lunedì di febbraio che si preferirebbe trascorrere a letto
piuttosto che in macchina, ma Patricia G. deve andare a lavorare, è al
volante della sua Citroën. Come me, fa la segretaria. Non so se sia
sposata, se abbia figli. So semplicemente che è una giovane donna di
trentotto anni, nera e francese, che percorre quotidianamente la strada
da Longpont a Sainte-Geneviève-des-Bois per andare in ufficio. E allora,
su questo tragitto così familiare, mentre i tergicristalli spazzano via
la pioggia incessante, immagino che pensi al sole del suo Camerun
natale. Alla serata precedente, o a quella del giorno dopo, o alla
spesa, al bucato, sì, immagino che Patricia G. sia immersa nei propri
pensieri quando vede sulla sua destra, giusto prima del cartello di
entrata dell’abitato di Villemoisson-sur-Orge, una forma che assomiglia
ad un corpo. Per un istante pensa di stare delirando, viaggia a
cinquanta all’ora, potrebbe aver visto male… La scena è così
sconvolgente che guarda una seconda volta per essere sicura; sì, ciò che
vede lungo la linea della RER C è effettivamente un essere umano. L’uomo
– o la donna, non sa – sembra nudo e accasciato. Patricia G. non
aspetta di arrivare in ufficio per telefonare: chiama subito la polizia
dal suo cellulare.
Grazie alla telefonata di questa automobilista, Ilan è stato rinvenuto
lunedì 13 febbraio alle otto e cinquantacinque da due poliziotti di
quartiere: un uomo e una giovane tirocinante, poco più grande di lui. I
due agenti lo hanno trovato nudo, ammanettato, il corpo interamente
bruciato, addossato alla rete metallica che impedisce l’accesso alle
rotaie. La barriera era troppo alta per essere scavalcata, si sono
dovuti allontanare per trovare un accesso più facile e ritornare fino a
lui da una parte più agevole. Allora hanno visto che aveva del nastro
adesivo intorno alla fronte e al collo. Hanno visto che era coperto di
ematomi, di bruciature, che era ferito al tendine di Achille e alla
gola. Alla gola la piaga formava un buco.
Ilan respirava ancora. Debolmente, ma respirava. Non si era arreso alle
fiamme. Aveva cercato di vivere. Dopo l’inferno del sequestro, dopo la
paura, il freddo, la fame e il dolore, dopo i colpi di taglierino e di
coltello, dopo che gli hanno dato fuoco come una torcia, ha subito il
calvario «dell’ultima marcia»… Il calvario di migliaia di ebrei prima di
lui.
Il poliziotto è salito sul binario per ispezionare il luogo. La giovane
tirocinante è rimasta vicino a mio figlio. È rimasta con lui fino
all’arrivo dei pompieri alle nove e quindici, non era ancora morto e
forse poteva sentirla, sì, è quello che mi ripeto per non diventare
pazza, Ilan non è morto come un cane, ha sentito la voce di questa
ragazza prima di morire, una voce dolce e fraterna, è tutto ciò che
posso dirmi.
Dopo parecchi arresti, il suo cuore ha cessato di battere
definitivamente, e il suo decesso è stato constatato a mezzogiorno
all’ospedale Cochin. «X è deceduto», ha scritto il medico, perché in
quel momento nessuno conosceva la sua identità. (ibidem, pp. 86-87)

E un anno fa la ragazza che lo aveva adescato, condannata a nove anni per il suo ruolo nel sequestro, è stata liberata dopo avere scontato poco più di un anno di prigione: eh già, Adolf Hitler ce l’ha insegnato, ammazzare un ebreo non è reato.
Riposa in pace, dolce Ilan e ti accompagnino le parole che una mamma ha scritto, dopo la tua morte, alla tua mamma:
Signora Halimi, ero incinta di mio figlio
quando il suo caro amore l’ha lasciata. In suo onore ho chiamato mio
figlio Ilan. Mi hanno detto che in ebraico significa piccolo albero.
Anche se sono musulmana, volevo mostrarle che per quanto si strappino le
foglie, il tronco sarà sempre lì.
Ylan (ibidem, p.96)
E intorno a quel tronco resterà saldamente attaccato il nostro ricordo, e aleggeranno le note scritte per te.
| inviato da DEBORAHFAIT il 14/2/2013 alle 9:25 | |
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1 febbraio 2013
Berlusconi:il potere negativo delle parole.
v Berlusconi: Il potere anche negativo delle parole
da Israele, Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 31 gennaio 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Berlusconi: Il potere anche negativo delle parole»
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" Berlusconi: Il potere anche negativo delle parole " di Deborah Fait
  Deborah Fait Silvio Berlusconi alla Knesset
Ho sempre pensato, ingenuamente, che un politico dovesse pensare
prima di parlare, attento a non fare gaffes, a non offendere qualcuno.
Ho sempre pensato che uno che arriva a cariche importanti avesse
l’obbligo di fare attenzione ad ogni parola, ad ogni espressione ma,
nella mia semplicita’, sbagliavo perche’ i politici sono comuni mortali
portati a dire cazzate, spesso oscene.
Berlusconi e’ famoso per fare gaffes e dire stupidaggini e la sua
ultima, stupida e antistorica perla e’ stata pronunciata proprio
durante le celebrazioni della Giornata della Memoria con quella frase su
Mussolini che, a parte le Leggi Razziali, aveva fatto anche ....bene.
Quando l’ho sentito mi sono cadute le braccia, non era possibile che
un politico, un imprenditore, un uomo indubbiamente intelligente si
lasciasse trasportare dalla propria superficialita’ a dire idiozie tali
da far saltare per aria tutta l’Italia e , il giorno successivo, tutta
l’Europa in un’indignazione talmente ipocrita da essere piu’ scandalosa
e indecente delle dichiarazioni del Presidente.
Come puo’ un uomo, abituato da anni a cariche pubbliche delle piu’
importanti, non sapere come esprimersi senza dare adito ai propri
avversari di speculare sulle sue parole , strombazzando soddisfatti
“...eccolo qua l’amico di Israele....”, e di farlo non solo il 27
gennaio ma anche in campagna elettorale.
Stupidita’ totale, stupidita’ ancor piu’ grave perche’ sappiamo che,
al di la’ delle dovute dichiarazioni indignate della Comunita’ Ebraica,
Berlusconi e’ davvero amico degli ebrei e di Israele.
Sappiamo che dal primo giorno del governo Berlusconi, vent’anni
orsono, i rapporti tra Italia e Israele sono cambiati, sono diventati
amichevoli e cordiali e sappiamo che il veleno dell’ostilita’ e, spesso
dell’odio, dei governi precedenti , aveva trovato il suo antidoto.
Gli avversari di Berlusconi, quelli che protestano, quelli che si
fingono indignati sono i nemici storici di Israele, sono quelli che
piangono le loro lacrime di coccodrillo nella Giornata della Memoria e
che poi inneggiano alle barche piene di filoterroristi che veleggiano
verso Gaza per provocare Israele.
Sono quelli che vanno a braccetto con terroristi hezbollah, sono
quelli che vogliono che l’Europa allacci rapporti ufficiali con Hamas.
Sono quelli che urlano “Israele non esiste”, sono quelli che, in
visita ufficiale in Israele si rifiutavano di andare a Gerusalemme non
riconoscendola Capitale di Israele.
Sono quelli che declinavano l’invito di recarsi allo Yad vaShem per
non rinunciare a un incontro con Arafat, sono quelli mai venuti a dare
solidarieta’ a Israele in 5 anni di terrorismo quotidiano, quando qui
avevamo anche 15/20 attentati al giorno.
Sono quelli che, al contrario, andavano a dare solidarieta’ a chi
ci massacrava, al terrorista Arafat per poi accusare Israele di essere
nazista.
Sono quelli che sbattono docenti e studenti israeliani fuori dalle universita’ e licenziano i ricercartori israeliani.
Sono quelli che possono dire che Israele sia “un piccolo paese di
merda” senza suscitare nessun tipo di indignazione se non la nostra di
israeliani.
Sono quelli che definiscono “innocui sigaretti” i missili che hamas
spara contro Israele e si mettono a urlare quando Israele reagisce.
Sono quelli che ci accusano di aver derubato i palestinesi delle loro terre.
Sono quelli che tappezzavano i muri di Roma con manifesti che li
raffiguravano abbracciati ad Arafat mentre lui ci stava massacrando col
terrorismo.
Sono quelli che negli anni del peggior antisemitismo dei governi
italiani, facevano fuggire terroristi palestinesi dopo che avevano
assassinato cittadini ebrei italiani.
Sono quelli che hanno definito “coloni” i bambini, la piu’ piccola di tre mesi, sgozzati a Itamar.
Sono quelli che non hanno voluto fare un solo minuto di silenzio alle Olimpiadi per ricordare la strage di Monaco.
Sono quelli che hanno smesso di parlare della strage di bambini ebrei a Tolosa appena saputo che l’assassino era arabo.
Sono quelli che dicono “sti ebrei non hanno imparato niente, fanno ai palestinesi quelli che hanno patito dai tedeschi”
Sono quelli che definiscono Gaza una prigione a cielo aperto.
Sono quelli che si sono imbarcati sulla Mavi Marmara e le altre barche piene di innamorati degli assassini di ebrei.
Sono quelli che vorrebbero che Israele diventasse Palestina.
Sono quelli che dicono che l’11 settembre e’stata opera di Israele.
Sono quelli che deridono la nostra attenzione al pericolo Iran che potrebbe portare a una seconda e definitiva Shoa’.
Sono quelli che considerano hezbollah un “partito politico”.
Sono quelli che disegnano vignette raffiguranti Netaniahu, col nasone
da ebreo delle vignette naziste, che costruisce un muro col sangue e
pezzi di corpi dei poveri palestines, pubblicata esattamente il 27
gennaio.
Sono quelli che dicono “anche l’ONU vi condanna” e non gliene frega
niente che Le condanne contro Israele siano centinaia contro ZERO nei
confronti di paesi che commettono massacri e genocidi.
Sono quelli che non si indignano se gli ebrei europei devono tenere un basso profilo per non farsi riconoscere.
L’elenco dell’ipocrisia sarebbe infinito.
I travasi di bile che noi sionisti abbiamo patito durante i governi
antisraeliani che hanno fatto la storia europea del dopoguerra non si
sono ancora riassorbiti e, posso dirlo tranquillamente anche se saro’
impopolare, che quei travasi di bile sono cessati nel 1994, col primo
governo Berlusconi, per ricominciare tragicamente coi governi Prodi e
D’Alema, di tristissima memoria, quando ministri degli esteri andavano a
Beirut a braccetto con chi voleva la distruzione di Israele o quando
orde di pacifisti , finanziati dai loro partiti colla falce e martello,
dimostravano bruciando bandiere israeliane e venivano in Israele per
dire che eravamo assassini ... mentre i nostri figli saltavano per aria e
mirivano bruciati vivi... per poi correre ad abbracciare Arafat
Nessuno e dico nessuno, se non noi ebrei e chi ci ama pur senza
esserlo, ha il diritto di indignarsi per le parole di Berlusconi i
cui governi hanno permesso a noi israeliani di tirare un respiro di
sollievo e chi oggi lo nega e’ in malafede.
Noi ebrei possiamo dire che le parole di Berlusconi sono state
stupide e dette nel momento piu’ sbagliato ma quelli che le hanno usate
per travestirsi da pecorelle indignate e innocenti non sono altro che
lupi assetati del sangue di altri ebrei, quelli vivi, quelli che sono
in Israele continuamente minacciati dagli arabi e dai loro protettori
occidentali.
Noi ebrei vivi portiamo nella nostra carne e nel nostro sangue la
Memoria dei Sei Milioni e che i lupi abbiano almeno il buon gusto di
tacere!
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
| inviato da DEBORAHFAIT il 1/2/2013 alle 9:29 | |
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27 gennaio 2013
Basta!
Basta !
Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 27 gennaio 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Basta !»
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Basta !
Commento di
Deborah Fait
I nazisti non hanno
gettato via niente degli ebrei, ci chiamavano “maiali” e, come si fa con i
maiali, hanno usato ogni parte dei nostri corpi per i loro scopi ludici o per
arredare le loro case, il resto e’ stato trasformato in cenere... il resto in
fosse comuni... il resto , quelli sopravvissuti, sono diventati persone da
odiare psicoticamente fino ad arrivare a una seconda Shoah come chiedono in
tanti, schiavetti al seguito di quello che oggi e’ l’erede di Hitler, l’Islam
e la sua ideologia antisemita e assassina .
Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata della Memoria, grande
sceneggiata europea, e sono anni che io, nel mio piccolo , ne chiedo la
soppressione, ogni anno in questa Giornata, diventata ufficiale, io scrivo un
articolo in cui ne auspico la fine e chiedo almeno il buon gusto di piantarla
con le lacrime di coccodrillo.
Scandaloso, direte voi, un’ebrea che non vuole che si ricordi la Shoah.
No, io non voglio che si
ricordi la Shoah in questo modo ipocrita. Non voglio che si usino i “nostri”
6 milioni affinche’ l’Europa si lavi, per un giorno, la coscienza del crimine
che e’ stato compiuto complici tutti i popoli e i governi dell’Europa di
allora.
Non voglio che il 26 o il 28 gennaio e per tutto il resto dell’anno,
asciugatisi le lacrime colla bandiera palestinese, si ricominci con “Israele
assassino, Israele a Morte, sinonisti-nazisti “.
Non voglio che l’Europa di oggi
usi i “nostri” Sei Milioni per nascondere il crimine che sta compiendo oggi,
il crimine di delegittimare il Paese degli ebrei, di considerarlo
Stato-paria, di trasformare i carnefici palestinesi in vittime e gli ebrei in
carnefici.
Non voglio che l’Europa usi il
“nostro” genocidio per cambiare le carte in tavola e dire “non hanno imparato
niente, adesso “loro” fanno le stesse cose ai palestinesi”.
Non Voglio!
Voi siete antipatici” mi disse poco tempo fa una persona, una brava persona,
educata, politicamente corretta, moderatamente colta , “voi siete antipatici”
Quindi?
Quindi , siccome siamo
antipatici perche’ non ci pieghiamo e continuiamo ad esistere nonostante
tutto il mondo ci odi, ce lo siamo voluto noi l’Olocausto?
Abbiamo chiamato noi la Shoah?
Abbiamo voluto noi che i nostri
figli bambini venissero schiacciati sotto gli stivali dei nazisti e non solo
dei nazisti ma di quelli vissuti in quel periodo.
I neonati ebrei venivano infilzati dalle baionette perche’ antipatici. I
bambini ebrei venivano dati in pasto ai cani perche’ antipatici. Le donne
ebree venivano stuprate, veniva loro tagliata la pancia se incinte, venivano
squartate perche’ antipatiche.
Un’infinita’ inimmaginabile di ebrei dell’Europa dell’est venivano fucilati
davanti alle fosse comuni in cui poi cadevano, alcuni ancora vivi, perche’
erano antipatici!
Sei milioni di persone
antipatiche sono state sterminate!
Che grande soddisfazione per l’Europa!
No, Non la voglio la Giornata della Memoria. Non voglio mai piu’ sentir dire
“ma non siete mica stati uccisi solo voi!” Non voglio mai piu’ sentir dire
“smettetela di fare le vittime, oggi siete voi i carnefici”
Non voglio mai piu’ sentire
europei e arabi negare la Shoah e dire che in fin dei conti erano solo 30.000
o 1000 e che il numero “Sei Milioni” e’ solo un’invenzione sionista!
I nazisti hanno incomiciato, gli arabi li hanno aiutati e tutta Europa ha
seguito l’onda dell’odio e della psicosi.
Juden Rauss. Si Juden Rauss, fuori dall’Europa ebrei, siete antipatici, siete
ricchi, siete poveri, siete comunisti, siete capitalisti, siete tutto e il
contrario di tutto e noi vi odiamo tanto da star male, tanto da creare una
organizzazione teutonica tale da consentire all’Europa intera di deportare
gli ebrei verso i campi della morte in Polonia.
Non voglio vivere con la certezza che, quando saranno morti tutti i
sopravvissuti in grado di testimoniare, la Giornata della memoria diventera’
una tragica farsa in cui i sei milioni di ebrei ammazzati non perche’ nemici,
non perche’ pericolosi avversari di potere, non perche’armati per fare la
guerra contro la Germania, bensi’ per fa scomparire l’intero e inerme popolo
ebraico dalla faccia della terra, diventeranno “ricordiamo le vittime del
nazismo”, la parola “ebrei” bandita e dimenticata.
Oggi l’Europa e’ antisemita come allora, oggi nella civile Italia gruppi di
gentaglia che partecipera’ alle prossime elezioni politiche, si divertono
ancora nella caccia all’ebreo, si cercano ragazze ebree da violentare, negozi
di ebrei da bruciare.
Oggi l’Europa finanzia gruppi
di ONG antisemite come la ISM, come “Stay Human” che prende il nome dallo
slogan del loro leader Arrigoni, attivista di ISM, odiatore di Israele e
ammazzato dai suoi amici palestinesi.
Oggi in Europa fascisti e
neonazisti , estremisti di destra e di sinistra, si “accasano” nei movimenti
filopalestinesi. In Italia Forza Nuova, fascisti neonazisti e Kelebecher,
anarchici antimperialisti antisemiti, vanno a braccetto, negano la Shoah ,
auspicano la fine violenta di Israele, scrivono poesie, liricamente orride,
sul tema e sulla pagina facebbok dell’anarchico Fallisi si legge : “Dobbiamo
ripulire l’Europa dal nemico diabolico ebreo” https://www.facebook.com/joe.fallisi/posts/194408787368453?notif_t=close_friend_activity
No, non voglio che si celebri la Giornata della Memoria finche’ la feccia
neonazista sporchera’ l’Europa, accettata, finanziata, esaltata da tanti.
Non voglio che si celebri la
Giornata della Memoria finche’ i governi europei saranno complici dei
terroristi.
Non voglio che si celebri la
Giornata della Memoria finche’, di fronte a un MedioOriente arabo in fiamme e
all’avanzata del fondamentalismo islamico, gli europei diranno che il
“maggior pericolo per la pace nel mondo e’ Israele”.
L’Europa non ha condannato se stessa, l’Europa non ha rimorsi, l’Europa
ricomincerebbe anche domani e nel frattempo perseguita e discrimina i propri
cittadini ebrei, nell’indifferenza dei piu’ e liscia il pelo delle bande
terroriste islamiche e dei loro governi che non fanno segreto delle loro
mire: “eliminare Israele dalla carta geografica” .
Purtroppo l’ipocrita “NEVER AGAIN –MAI PIU’”, e’ solo uno slogan
fuori dalla realta’ .
Deborah Fait
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
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| inviato da DEBORAHFAIT il 27/1/2013 alle 12:55 | |
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27 gennaio 2013
La Primavera israeliana
La primavera israeliana
di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 24 gennaio 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «La primavera israeliana»
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La primavera israeliana di Deborah Fait
  Deborah Fait
Vedete amici, cosi’ si fanno le primavera politiche nei paesi democratici.
Si esce di casa, tutta la famiglia, con i bambini per mano e ogni
famiglia israeliana ne ha almeno tre, si va verso la scuola designata,
coperta di bandiere biancoazzurre e delle fotografie dei candidati,
davanti alle scuole banchetti di ragazzi caciaroni che, bevendo
aranciate e Coca Cola, distribuiscono le foto dei loro beniamini, gli
ultimi inviti: “Vota Bibi, vota Yair, Vota Shelli...”.
Si lasciano i bambini schiamazzare nei corridoi ( nessuno in Israele
dice mai a un bambino di star “buono”...a volte anche...purtroppo ), si
entra nel seggio , si vota, si esce, (dopo aver votato mi sono
soffermata a guardare e tutti uscivano dai seggi sorridendo
soddisfatti, chiamando i figli a raccolta) poi , prima di darsi alla
pazza gioia del giorno di festa, un ultimo dovere civico e umano: chi
vuole da la propria adesione a altri ragazzi, questi piu’ seri, che
chiedono di firmare per la donazione degli organi.
Infine, sempre parlando ad altissima voce come e’ d’uso da queste
parti, si va per le strade , ci si siede ai caffe’, ai bar, ci si ferma
ad ascoltare le orchestrine Klezmer, fatte anche di soli due
musicisti, agli angoli delle strade, si riempiono i centri commerciali
dove ogni negozio o bar e’ preso d’assalto.
Dopo essersi rifocillati, tutti in macchina per raggiungere le
spiagge e i prati dando vita ai famosi, mitici, pic nic israeliani che
finiscono a sera inoltrata.
Alla fine della giornata , satolli e stanchi, si torna a casa per
guardare i risultati delle votazioni senza perdere, nell’attesa degli
exit pol, il famoso e dissacrante programma satirico Israel Nehederet,
letteralmente scatenato a prendere, anche pesantemente, in giro tutti i
politici .
Questa e’ la primavera israeliana, il voto, l’allegria, la gioia di
vivere, il senso di responsabilita’ che si vede dall’affluenza alle
urne, il desiderio di rinnovarsi e di cambiare, di far posto ai giovani.
Questa e’ la primavera di un paese democratico, giovane che, pieno di speranza, anela alla felicita’ e a vivere in pace.
Non le piazze Tahrir, non l’oscurita’ della morte violenta, non gli
assassinii, non gli stupri di donne, non le impalate di ambasciatori o
lo squoiamento del dittatore di turno.
Quelle che i media di tutto il mondo , da due anni, nel modo piu’
bovinamente idiota , si ostinano ai chiamare “primavere arabe” non sono
altro che barbarie, violenza, incivilta’.

Detto questo veniamo al risultato delle elezioni. Google in questi
giorni e’ letteralmente intasato da migliaia di ricerche “Yair Lapid,
Who?”, nessuno sa chi sia questo giovane sconosciuto che, appena apparso
all’orizzonte politico, ha fatto man bassa di voti. Tutti, fuori da
Israele, si chiedono “ma chi e’ sto Yair Lapid?”.
Innazitutto vi invito a pronunciare bene il suo nome, si dice Yair,
come si legge, I-A-I-R, lo sottolineo perche’ in questi giorni l’ho
sentito chiamare in tutti i modi dai giornalisti televisivi italiani:
Aiaer, Giair ecc.
Imparate a dirlo e a conoscerlo perche’, se non si fa fregare da se
stesso o da altri, potrebbe diventare il prossimo Primo Ministro di
Israele.
Bibi Netanyahu, grazie al rinnovamento voluto dagli israeliani, ha
perso molti seggi ma restera’ premier e si parla molto concretamente di
una coalizione con Yair (Lapid) e con Naftali (Bennet), quindi una
vecchia volpe alleata a due giovani rampanti intelligenti, attivi e
combattivi e, almeno uno dei due, decisamente bello e affascinante,
cosa che non guasta.
Questa coalizione potrebbe avere 62 seggi , quindi piccola ma forte,
decisa, nuova , piena di giovani attivi, di donne attivissime, una
coalizione che potrebbe lavorare molto bene per il Paese.
Certamente queste sono tutte speculazioni, aspettiamo ancora il voto
dei soldati che arrivera’ giovedi e poi proseguiranno le consultazioni.
Questa e’ Israele, amici, un paese dove, al di la’ dei risultati, si
va a votare in festa, quasi fosse la Giornata dell’Indipendenza, e con
coscienza, consapevoli dell’importanza del voto.
Forse e’ simbolico che la giornata delle votazioni sia caduta pochi
giorni prima del 26 gennaio, Tu Bi Shvat, la Festa degli Alberi quando
milioni di persone, bambini in testa, si sguinzaglieranno per il paese
per piantare migliaia di alberi.
Rinnovamento e vita. Rinnovamento della vita e della natura.
E’ un simbolo anche Il giorno successivo, il 27 gennaio, quando
piangeremo i nostri Sei Milioni con la certezza e il rimpianto che il
genocidio non sarebbe avvenuto se fosse esistito Israele.
Come sempre nella storia del popolo ebraico si mescolano gioia e
disperazione, felicita’ e tragedia, tenebra e luce, paura e SPERANZA.
Buona primavera, Israele, unica luce in questo mare di oscurita’mediorientale.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
| inviato da DEBORAHFAIT il 27/1/2013 alle 6:57 | |
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22 gennaio 2013
Obama non metta il naso nella cabina elettorale
Vado a votare, Obama non metta il naso nella cabina elettorale
da Israele, Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 22 gennaio 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Vado a votare, Obama non metta il naso nella cabina elettorale»
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Vado a votare, Obama non metta il naso nella cabina elettorale di Deborah Fait
  Deborah
Fait "Il sistema elettorale israeliano è basato sul principio
di 'un uomo, un voto'. Sfortunatamente il presidente americano pensa di
essere quell'uomo ".
Circola una vignetta in questi giorni sui media israeliani.
Si vede un signore israeliano intento a votare nella cabina
elettorale, dietro a lui compare Obama che allunga il collo per
controllare il suo voto. L’israeliano si gira seccato dicendogli “Posso
avere un po’ di privacy, prego?”
Esatto, signor Obama, un po’ di privacy, non metta il suo naso negli affari di Israele, pensi alle cose sue.
Israele si sta internazionalmente isolando, lei dice?
Israele e’ da sempre isolato solo perche’ si permette di esistere,
solo perche’ non permette a nessuno al mondo di intromettersi nella
propria sicurezza come stato sovrano minacciato di distruzione. Se
Israele e’ diventata la nazione che e’, se Israele e’ un’eccellenza tra
le nazioni del mondo e’ perche’ ha sempre preteso di decidere del
proprio destino e il destino di Israele e’ ESISTERE in democrazia,
sicurezza e sviluppo.
“Israele non sa quali siano i suoi interessi”, ha aggiunto Mister Obama.
Ma come si permette?
Dobbiamo chiederlo a lui quali sono i nostri interessi?
Come si permette di trattare Israele come fosse un bambino un po’ scemo, bisognoso di protezione!
Quando la smettera’ il Presidente degli USA di offenderci? Quando capira’ che e’ ora di farsi gli affari suoi?
Da quando Israele esiste, pur essendo alleato degli Stati Uniti, ha
sempre dovuto discutere con i vari presidenti eletti, la maggior parte
dei quali, chi piu’ chi meno, escludendo Reagan, vedeva gli interessi
di Israele in chiave di capitolazione agli arabi.
Se Israele avesse ascoltato i consigli dei suoi alleati, non esisterebbe piu’ da molti anni.
So che a questo punto qualcuno dira’ che dobbiamo obbedire perche’
gli USA ci danno tanti soldi e io rispondo che danno somme maggiori in
milioni di dollari anche a Giordania e Egitto e palestinesi, per restare
in zona, senza chiedere loro di obbedire agli ordini. Aggiungo che i
finanziamenti americani servono alla nostra sicurezza (e’ negli
interessi degli USA che Israele possa difendersi) e che il 75% di quello che ci danno deve essere speso in USA quindi rientra immediatamente nelle casse americane.
Noi sappiamo quali sono i nostri interessi, mister Obama, e glieli elenco velocemente:
Sicurezza, sicurezza, sicurezza, sviluppo economico e sociale,
cultura, democrazia, tradizioni , carattere israelo-ebraico del Paese
e ancora sicurezza sicurezza e sicurezza.
In poche parole VITA!
Se non ci hanno ancora distrutti, mister Obama, e’ perche’ noi siamo
fermi e decisi a portare avanti questi valori a costo di essere
antipatici al resto del mondo, un mondo che ci vorrebbe tremolanti come
budini a chiedere pieta’ .
Noi andiamo avanti a testa alta , orgogliosi di quello che siamo
riusciti a fare in questo paese nonostante l’eterno stato di guerra,
nonostante i palestinesi vadano in giro per il mondo a piagnucolare,
nonostante le centinaia di ONG, pagate dai governi europei, siano
instancabili nel loro lavoro di diffamazione.
Nonostante le intifade e le guerre .
Nonostante gli ebrei liberal che ci odiano odiando se stessi.
Noi andiamo avanti, Obama, sapendo perfettamente cosa sia “Tov le
Israel- Bene per Israele”, lo facciamo cocciutamente, a testa alta e
credo che i risultati ci diano ragione:
Israele e’ forte.
Israele ha creato la propria sicurezza tenendo fuori dal Paese i terroristi....a voi non piace?
Parlate del muro della vergogna? Echissenefrega?
A noi invece piace moltissimo perche’ non ci fa piu’ morire e i
nostri figli possono andare a scuola colla certezza che nessun maledetto
kamikaze li fara’ saltare per aria.
Israele, colpita da una guerra per la distruzione solo 6 ore dopo la
sua fondazione, ha vinto, ha vinto tutte le guerrre, ha vinto tutte le
intifade, ha vinto sui missili di hamas e hezbollah....per il momento.
Si stanno riarmando ma noi saremo pronti.
Il pericolo c’e’ sempre, purtroppo siamo circondati da barbari che ci vogliono morti.
Il presidente egiziano Morsi ha detto solo 2 anni fa: «Allevate i
vostri figli e nipoti nell'odio» per ebrei e sionisti. Pochi mesi dopo
lo stesso Morsi descriveva gli israeliani come «sanguisughe discendenti
di scimmie e maiali, che attaccano i palestinesi, ».
Mohamed Abbas continua a sprizzare veleno, misto a lacrime di coccodrillo, e a raccontare palle su palle .
In Europa l’antisemitismo e’ in pericoloso aumento, ormai ha
raggiunto livelli molto elevati grazie al’ innato odio degli europei
per gli ebrei e ai milioni di musulmani che hanno messo radici nel
vecchio continente.
Due odi, due antisemitismi similari che si stanno mescolando velocemente mettendo gli ebrei all’erta, pronti a partire.
Il pericolo c’e’ e per questo Israele deve essere forte, per se stesso e per gli ebrei del resto del mondo.
Vi sta antipatico un Israele forte che non fa il lecchino degli USA?
Ripeto: chissenefrega.
Meglio vivi e antipatici che simpatici e morti.
Abbiamo gia’ dato e, nonostante il genocidio, siamo rimasti
antipatici al mondo, significa che vivi o morti ci odiano e allora
meglio, molto meglio vivi, le pare Mister Obama?
“Israele non sa quali siano i suoi interessi”????????
Beh, caro Obama, dovrebbe dirlo a se stesso visto che gli USA sono
sempre all’erta per il terrorismo e considerata la situazione economica
non proprio felice.
Dovrebbe dirlo all’Europa che ha potenzalmente centinaia di cellule
terroriste dormienti e alcune anche molto sveglie e una situazione
economica al limite della bancarotta.
Israele sta bene, grazie, e’ un paese dove le idee vengono
realizzate, dove si vive con entusiasmo, dove e’ ancora fortissimo
l’amor di patria e l’amore per i propri simili, e’ un paese dove la
disoccupazione e’ inferiore all’8%, in Italia e’ al 37,5%, il dato
reale della disoccupazione in USA e’ del 14,5% (http://economia.panorama.it/Disoccupazione-in-Usa-e-ai-minimi-dal-2009-Ma-non-e-una-buona-notizia).....
Quale risultato migliore?
Vogliono eliminarci ma siamo ancora qua, lavoriamo, inventiamo,
studiamo, scopriamo, siamo tra i paesi piu’ felici, attivi e
entusiasti del mondo e abbiamo ottenuto tutto questo proprio “sapendo “
perfettamente quali siano i nostri interessi sommati ai nostri valori.
Adesso vado a votare, Mister Obama, e lei non metta il naso nella mia cabina elettorale!
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
| inviato da DEBORAHFAIT il 22/1/2013 alle 12:39 | |
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17 gennaio 2013
Israele, un posto dove e' bello nascere!
17.01.2013 |
Israele, un posto dove è bello nascere
di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 17 gennaio 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Israele, un posto dove è bello nascere»
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Israele, un posto dove è bello nascere di Deborah Fait
  Deborah Fait

Questa volta non scrivero’ di guerra, di palestinesi, di odio e
antisemitsmo ma provero’ a raccontare una bella storia, una storia
israeliana , una storia di solidarieta’umana unita al lavoro e alla
collaborazione.
Esiste da anni a Tel Aviv un centro ricreativo e culturale che si
chiama Nalaga’at Centre e si trova al vecchio porto di Jaffo da anni
ormai restaurato e trasformato in un quartiere molto ricercato,
particolare, pittoresco dove la sera gli israeliani vanno a cena nei
bellissimi ristorantini e poi a teatro, al luna park o semplicemente a
sedersi in un caffe’.
Il particolare di questo enorme centro e’ che il personale e’ non
udente e non vedente, spesso le due cose insieme. Una situazione non
facile che generalmente emargina le persone disabili, ebbene Israele ha
voluto dare loro una possibilita’ aiutandoli a diventare autonomi e
indipendenti nel modo piu’ dignitoso possibile attraverso il lavoro, lo
scambio di emozioni, l’arte.
Al Caffe’ Kapish belle ragazze e ragazzi (israeliani ebrei e arabi)
sorridenti, tutti completamente sordi, intrattengono i clienti,
ricevono le ordinazioni, usando la loro lingua, la lingua dei segni. E’
un’esperienza bellissima e talmentre coinvolgente che in men che non si
dica i clienti “normali” incominciano a muovere le mani copiando i segni
dei loro ospiti.
Dopo un primo momento di sconcerto per la situazione nuovissima e
strana, i clienti del Caffe’si trovano a proprio agio e incominciano a
imparare, divertendosi, la nuova lingua cercando di farsi capire tra
grandi risate silenziose per non turbare l’assoluto silenzio del locale.
Il personale li coinvolge, li avvolge in un’atmosfera affettuosa,
insegna loro cosa sia la diversita’ vissuta con allegra positivita’ e
loro si lasciano guidare verso un’esperienza unica e esaltante.
Un’esperienza fuori dal mondo.
http://www.nalagaat.org.il/kapish.php
Nel teatro del Nalaga’at Center recitano attori sordomuti (anch’essi
appartenenti a tutti i gruppi esistenti in Israele, ebrei, arabi
crstiani e arabi musulmani, drusi, beduini). Vi sono spettacoli per
bambini dai 5 anni in su, decine di bambini che vengono portati dalle
scuole o dai genitori a imparare che la diversita’ non significa solo
problemi enormi ma anche gioia , anche lavoro, anche solidarieta’,
anche amore, anche fratellanza e soprattutto “Siamo uguali a voi!”.
Give me a sign, dammi un segno...e possiamo comunicare. I bambini
imparano e, in silenzio, riescono a partecipare e a divertirsi
provando una gioia diversa , un divertimento senza confusione, rumore,
senza eccessi , vengono letteralmente travolti da gioia pura mista a un
grande interesse per quel mondo sconosciuto fatto di musica, di
sorrisi e di mani che si muovono per parlare..
E’ un tipo di esperienza profonda e cosi’ importante che non dimenticheranno mai.
Durante le recite in sala non si sente volare una mosca, provate a
pensare cosa possono combinare decine di bambini tutti insieme, bambini
che di solito gridano, ridono , si muovono, fanno confusione insomma.
Bene quando sono in quel teatro si ammutoliscono e , sorridendo un po’
imbarazzati, pendono letteralmemte dalle mani degli attori, non perdono
un segno, applaudono agitando le mani alzate, ridono, si divertono e
poi vanno sul palco insieme agli attori e si “parlano” .
I bambini imparano subito e in quell’atmosfera serena e allegra fanno
volare le loro mani come farfalle, all’inizio intimiditi da tutto quel
silenzio ma poi , travolti dall’atmosfera dell’ambiente, si lasciano
andare, come ogni bambino, alle carezze e al nuovo linguaggio dei loro
“strani” nuovi amici
Durante lo spettacolo in una parte del palcoscenico che e’ sempre
alla stessa altezza del pubblico, alcuni attori fanno il pane, lo
cuociono all’istante e alla fine chiamano i bambini che lo spezzano lo
mangiano, ancora caldo e lo portano al resto del pubblico in sala.
http://www.nalagaat.org.il/ten.php
Il messaggio di queste persone e degli organizzatori e’ ” siamo
ciechi e sordi ma siamo creativi, sentiamo gioia, siamo autosufficienti,
lavoriamo e vogliamo essere accettati come normali cittadini uguali a
voi nel rispetto reciproco.”.
La prima produzione del gruppo “Deaf-blind Acting Ensemble, “Light
is Heard in Zig Zag”, si e’ esibita in tutta Israele con grande successo
e adesso la seconda produzione “Not by Bread Alone” e’ fissa al
Nalaga’at Center . Gli “attori” preparano il pane, non vedono e non
sentono niente , tutto quello che fanno e’ il risultato della loro
grande capacita’ di “sentire” le onde, gli odori, sensazioni spesso
dimenticate dai “normali”.
Fare il pane e’ un atto altamente simbolico, il pane e’ la casa,
l’ospitalita’, il calore, la tradizione, addirittura le origini del
genere umano, il pane e’ una cosa che si fa con le mani e che, lavorarlo
lentamente, da una sensazione meravigliosa di pace .
Gli attori/ amici interagiscono col pubblico, lo fanno intervenire,
salire sul palcoscenico, lo fanno impastare, odorare, insegnano come
metterlo nei forni senza bruciarsi ( la scoperta e’ che i “normali”
sono i meno capaci di prestare attenzione e, di fronte ai “disabili”e
alla loro grande manualita’, sono proprio loro a trovarsi in
difficolta’).
Alla fine tutti mangiano il pane appena sfornato guardandosi e
sorridendosi, cercando di comunicare le proprie emozioni mentre alcuni
sordi vedenti le riferiscono ai ciechi non udenti, battendo con le
dita sulle loro mani, per raccontare le sensazioni del pubblico.
Grandi e beati sorrisi illuminano i volti degli attori.
Credo che nessun pane abbia un sapore migliore di quello dei “Deaf-blind Acting Ensemble”.
http://www.nalagaat.org.il/theater.php
Infine, il pezzo forte del centro, l’esperienza piu’ strana e
sconvolgente, e’ il ristorante per ciechi che si chiama, appunto,
Blackout.
Immaginate di entrare in un locale dove il buio e’ totale, non si
vede assolutamente niente. Entrate e venite accolti da un cameriere
cieco che vi accompagna, con passo sicuro, al tavolo mentre voi
annaspate incerti stringendo la sua mano, vi fa sedere con attenzione
perche’ troviate la sedia giusta senza cadere per terra e poi ha inizio
l’avventura della cena.
Vengono consegnati dei tovaglioli da legare al collo, molto grandi,
perche’ non si puo’ vedere cio’ che si mangia e lo si deve fare con le
mani, rischiando di macchiarsi. Non esistono posate. Quando gli occhi si
abituano al buio totale si incomincia a sentire la presenza di altri
commensali che mangiano, parlando sottovoce, che magari rovesciano i
bhicchieri ma c’e subito un cameriere che interviene, sicuro come se
vedesse, per aiutare il povero imbranato “vedente”
Il cibo e’ ottimo e il menu ricco e vario e , sembra impossibile ma ,
abituati come siamo nella nostra quotidianita’ “normale” a non far
caso al sapore del cibo ingurgitato in fretta tra un’occupazione e
l’altra, istantaneamente, nel buio assoluto, ecco che ci si accorge di
avere anche altri sensi, l’odorato, il tatto, l’udito e mangiare
diventa un’ esperienza gioiosa e piena di incognite anche comiche e
esaltanti, indovinare cio’ che si mette in bocca senza vederlo,
indovinare solo dal sapore e dall’odore il tipo di verdura, di carne o
di pesce, scommettere se nel dolce c’e del liquore e che tipo di
liquore, scoprire infine che lo si puo’ fare se si presta attenzione e
si diventa piu’...umili e piu’ aperti a quello che ci circonda, diventa
un’esperienza esaltante.....dicono loro “c’e’ tanto da vedere quando
gli occhi sono chiusi”
http://www.nalagaat.org.il/bo_menu.php
Nessuno ha mai parlato di questa eccellenza tra le tante di Israele,
siamo cosi’ coinvolti dai problemi di sicurezza e di guerra o
terrorismo che non si parla d’altro, i giornalisti stranieri sono troppo
impegnati a dipingere Israele come un paese di soldati e di religiosi
da non porsi nemmeno il problema che questo sia un paese dove , senza
fatica, si trova il bello, si sente una gioia di vivere tanto forte
che Israele, nonostante la situazione di guerra continua, e’ uno dei
primi 20 paesi al mondo dove i suoi cittadini dicono sia “bello
nascere”.
Israele’ e’ intelligenza, e’ vita , e’umanita’, e’ anche un gran
casino come tutti i paesi mediterranei, e’ anche un po’ cafona e
villana, e’ definita “fico d’India” , spinoso ma dolce, molto dolce e ,
a differenza di altri, e’ un paese che funziona , che va avanti a testa
alta e con orgoglio nonostante le avversita’ e i pericoli, e’ un paese
che 65 anni di guerre non sono riusciti a piegare, e’ un paese di
giovani pieni di inventiva e di capacita’ che fanno di Israele una
“start up Nation” in tutti i campi , scienza, tecnologia, cultura,
business. E’ uno dei paesi al mondo dove si legge di piu’.
Insomma, Israele, nonostante i suoi tanti detrattori e i suoi immensi
problemi di sicurezza, e’ un paese dove e’ bello nascere, un paese
chein grado di illuminare anche chi vive nell’ oscurita’ e nel
silenzio.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
| inviato da DEBORAHFAIT il 17/1/2013 alle 14:9 | |
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